Regole base del recupero in off

#Recuperare un #4×4 piantato in #offroad è una operazione da non prendere alla leggera
Sui siti di video ci sono migliaia di esempi finiti male e a volte anche in modo molto cruento.
video esempio 1
video esempio 2
video esempio 3

La #stropp e’ quella cinghia in tessuto speciale che di solito si usa per i recuperi ma anche i cavi in acciaio se mal posti o usati male possono essere molto pericolosi. Quindi usate sempre la testa e molta moderazione.
Ci sono comunque alcune facili regolette da rispettare sempre per un recupero in sicurezza
osservate sempre il parallelogramma di Watt per la scomposizione delle forze che potete vedere nel semplice disegno che ho fatto

occorre rispettare sempre le regole di sicurezza come usare sempre i grilli
(con dimensioni adeguate)
usare appigli ben saldati sul telaio ben strutturati e ad anello chiuso
(mai usare il gancio traino)
usare sempre stropp in buono stato
(senza scuciture o zone consunte)
mai tirare in salita mai mai tirare da dietro una cunetta in discesa (vedi disegno) perche’  fa aumentare lo sforzo sulla stropp e qualcosa poi cede se il mezzo non si muove….
se l’auto 2 tira la “forza X” tendera a schiacciare e ad insabbiare ancora di piu la macchina 1 che si blocchera e la stropp si rompera
invece nel caso che sia l’auto 1 a tirare si nota osservando il diagramma delle forze come la componente “forzaX” fara affondare la vettura 2 e la forza di traino sara molto piu grande di quella necessaria e quindi si rischia di rompere qualcosa se l’auto piantata non si muove subito
sara sempre la parte piu debole a cedere ovviamente
e potrebbe essere la stropp o il gancio o il fissaggio al telaio ma la cosa certa è che ci sara un effetto fionda che arrivera con grande violenza contro chi o cosa è nelle vicinanze della sua traiettoria

non usate mai come appiglio il gancio traino perche anche se sembra molto solido non blocca l’asola della stropp che sotto lo sforzo elastico del tiro potrebbe scivolare via e frantumare i parabrezza o le gambe di chi è nelle vicinanze

10 Bufale alimentari

#bufale #bufalealimentari #coldiretti #mangiaresano #crudisti #vegano #cibo #mangiaresano

1 Il latte fa male

E’ questa la fake news che ricopre la prima posizione nella classifica presentata da Coldiretti. La vulgata tra gli internauti – spiega Coldiretti – vuole che il latte sia dannoso perchè è un alimento destinato all’accrescimento di cui solo l’uomo, tra gli animali, si ciba per tutta la vita. In realtà il latte di mucca, capra o pecora rientra da migliaia di anni nella dieta umana, al punto che il genoma si è modificato per consentire anche in età adulta la produzione dell’enzima deputato a scindere il lattosio, lo zucchero del latte. Il filone di pensiero che ritiene opportuno bandire i latticini dall’alimentazione poggia sul China Study, un’indagine epidemiologica svolta a partire dal 1983 in Cina, i cui risultati sono stati ritenuti inattendibili dalla comunità scientifica e dall”Airc, l’Associazione italiana per la ricerca sul cancro.

2 L’ananas brucia i grassi

Una bufala molto comune secondo la Coldiretti riguarda le presunte proprietà brucia grassi dell’ananas. Un effetto dovuto alla bromelina (contenuta però nel gambo dell’ananas, che nessuno mangia, che comunque favorirebbe la digestione delle proteine e non la neutralizzazione delle calorie e dei grassi) e di alcune ricerche di tanti anni fa (che, nei ratti, avevano evidenziato una leggera azione ipolimezzante di un estratto alcolico dell’ananas) poi smentite dai successivi sviluppi della ricerca scientifica

3 Il kamut è una varietà antica di cereali

Il “grano dei faraoni”, il Kamut, non è altro che un marchio commerciale privato, registrato negli Usa, con cui viene venduto il grano della varietà Khorasan (Triticum turgidum turanicum). La varietà Khorasan – precisa la Coldietti – è coltivata anche in Italia ed ha caratteristiche particolari che possono essere ritrovate anche nel farro o nella varietà di grano duro italiane come Senatore Cappelli, ma il marchio Kamut è registrato negli Usa e viene rilasciato solo per il prodotto coltivato negli Usa e Canada.

4 Mangiare carne fa sempre male e se ne può fare a meno

Non esiste nessuno studio che provi che mangiare carne anche a piccole quantità sia dannoso per la salute secondo la Coldiretti. Al contrario, i vantaggi di una dieta completa che la includa sono scientificamente indiscussi. Se ne può fare a meno solo integrando la sua mancanza con altri prodotti animali, come uova in primis, latte e derivati, e in alcuni casi assumendo integratori di vitamine e minerali. La carne è come una barretta energetica ricca di nutrienti ad alto assorbimento, che fornisce nell’immediato tanti elementi necessari alla crescita, allo sviluppo, al mantenimento, alla difesa e alla riparazione del nostro corpo, che nessun altro alimento da solo è in grado di dare.

5 Le banane sono più ricche di potassio

Le banane non sono sul podio dei prodotti ortofrutticoli freschi più ricchi in potassio e sono anche “appesantite” da un contenuto calorico più elevato rispetto ai prodotti ortofrutticoli nazionali che lo precedono, sulla base delle Tabelle di composizione degli alimenti del Crea-nutrizione. Al vertice della graduatoria dei prodotti ortofrutticoli freschi ci sono gli spinaci crudi, seguiti dalla rucola e dai cavolini crudi. Le banane, considerate la fonte di potassio per eccellenza, nel confronto con i prodotti ortofrutticoli freschi nazionali, non si piazzano che al nono posto, rimanendo giù dal podio. E tra la frutta fresca secondo la Coldiretti spicca la leadership del kiwi.

6 I grassi vanno completamente eliminati dalla dieta

I grassi sono nutrienti indispensabili per il nostro corpo ed eliminarli dalla dieta può mettere a rischio la salute. L’importante – afferma la Coldiretti – è non abusarne (possono rappresentare il 25-30% delle calorie giornaliere) e selezionare quelli più buoni e di qualità, come l’olio extravergine d’oliva.

7 Chi è intollerante al lattosio non deve mangiare formaggi

Intanto la stagionatura prolungata di molti formaggi porta ad una scomparsa del lattosio, o ad un radicale calo. Inoltre, anche gli intolleranti al lattosio in base ai dati di Efsa, sono generalmente in grado di tollerare senza problemi e disagi dosi fino a circa 125 ml di latte al giorno.

8 Lo zucchero di canna non fa ingrassare

Sono in molti a credere che lo zucchero di canna sia più salutare di quello bianco e contenga meno calorie, tanto da essere più indicato per chi è a dieta. In realtà secondo la Coldiretti lo zucchero di canna ha le stesse caratteristiche nutrizionali e caloriche di quello bianco raffinato.

9 Tutti i prodotti alimentari fatti nell’Ue rispettano le stesse regole

In Italia ci sono le regole produttive più rigorose nelle caratteristiche dei prodotti alimentari, dal divieto di produrre pasta con grano tenero a quello di utilizzare la polvere di latte nei formaggi fino al divieto di aggiungere zucchero nel vino che – precisa la Coldiretti – non valgono in altri Paesi dell’Unione Europea.

10 I prodotti venduti dal contadino sono meno controllati

Tutti i prodotti alimentari in vendita in Italia devono rispettare gli stessi standard sanitari e devono sottoporsi agli stessi controlli, Anzi i produttori agricoli aderenti alla rete di campagna Amica si sottopongono a ulteriori tre livelli di controllo verificati da un Ente terzo. Inoltre l’acquisto diretto dal produttore garantisce maggiore freschezza e l’origine del prodotto del 100% in Italia dove opera il sistema di controlli più capillare.

Previste code ai caselli di Marte

marteTraffico eccezionale in vista sul pianeta rosso. Nel 2021 cinque missioni raggiungeranno la superficie o l’orbita di Marte mettendo a dura prova il Deep Space Network (DSN) il centro della NASA che si occupa delle comunicazioni tra le sonde e la Terra.

Due rover, Exomars 2020 dell’ESA e Mars 2020 della NASA, dovrebbero toccare il suolo del pianeta. Prevista anche una tripla missione cinese composta da un lander, un orbiter e un rover. Ed è poi atteso l’inserimento in orbita marziana di una sonda indiana e di una degli Emirati Arabi.

Inoltre, anche SpaceX potrebbe approdare sulla superficie marziana in quel periodo con la missione Red Dragon Mars, inizialmente fissata per il 2018. Alle ultime arrivate, si aggiungono  anche le sonde  già presenti sul pianeta che necessitano di uguale monitoraggio da terra.

La nasa regala

L’agenzia spaziale ha di recente rilasciato al pubblico l’immenso catalogo 2017-2018 con tutti i suoi progetti: dai potenti software di elaborazione dati a quelli per comandare i razzi e progettare i moduli della stazione spaziale internazionale. Ognuno di noi è libero di usarli per ricostruire, ad esempio, il rover spedito su Marte per l’esplorazione del pianeta rosso.

Organizzato in quindici diverse categorie tematiche, il catalogo comprende soprattutto software dedicati al lancio e al volo di velivoli spaziali, ma non mancano quelli davvero curiosi utilizzabili per scopi diversi dall’esplorazione extraterrestre e che possono tornare utili anche in ambito universitario e industriale. Tra gli altri troviamo ad esempio Lewice, una tecnologia che aiuta a studiare gli effetti del ghiaccio su un aereo in volo e, più in generale, per creare sistemi di rilevamento del ghiaccio, quindi con evidenti e positive ricadute anche sull’aviazione civile. Non mancano i tool per il controllo avanzato dei droni, per la progettazione e la realizzazione di macchinari medici, caschi per ciclisti e persino profumi; o quelli dedicati ai sistemi autonomi e robotizzati.

Tecnolgia

Tremate petrolieri perche’ a breve (si spera) le nostre auto non useranno piu il petrolio e saranno finalmente ad emissione zero. Le macchine e molto altro, potranno avere motori elettrici con autonomia illimitata e senza usare pesanti, costose, ingombranti BATTERIE.

Bastera’ un’antennina  e le vetture riceveranno l’elettricita necessaria a marciare da una campo magnetico speciale. Si potrebbero anche incorporare gli “emettitori d’energia” nell’asfalto delle strade cosi da limitare le dissipazioni d’energia.

Questo studio esce fuori dal MIT (Massachussets Institute of Technology) ed è stato seguito dal professor Marin Soljacic. Il suo gruppo di scienziati sono al lavoro per tentare di estende le capacità della tecnologia wireless in modo che, oltre alla trasmissione dei dati, sia utilizzabile anche per la trasmissione dell’energia che serve per far funzionare la piccola elettronica portatile, siccome la tecnologia ogni giorno fa passi da gigante si puo in futuro ipotizzare un suo uso per la mobilita cittadina e molto altro.

I fisici pensano di trovare nella «risonanza» la chiave per risolvere i problemi legati all’efficienza del trasferimento: al momento, il ricorso alla radiazione elettromagnetica presenta l’inconveniente della dispersione nell’ambiente.

Per risolvere questo problema al Mit hanno pensato di approfondire gli studi su una classe di oggetti particolari, detti “non-radiative” (a radiazione nulla), capaci di mantenere «code» molto lunghe di energia, che pulsano sulla superficie rimanendo circoscritte, senza dissiparsi.

IL responsabile Soljacic ha spiegato che:

«Se prendi due oggetti risonanti con la stessa frequenza e li avvicini abbastanza, le code energetiche si trasferiscono da uno all’altro»

 

Per questo motivo, un’antenna in rame realizzata in modo che disponga di una «lunga risonanza» è in grado di trasferire energia ad un laptop dotato di un’altra antenna con medesima frequenza.

Fonti:

www.aip.org/ca/2006/index.html

www.aip.org/ca/2006/soljacic.pdf

www.lastampa.it

 

]]–>2008-03-10
23:43:15

Semi sono brevetti della natura

Il rischio è di scatenare una guerra (della natura) come sta gia avvenendo fra i nuovi antibiotici e i virus che si adeguano uno all’altro in un inseguimento senza fine come un cane che si morde la coda. Sta succedendo di nuovo nel campo degli OGM

Era previsto ed è successo: l’evoluzione biologica è intervenuta per reagire alle modifiche apportate dall’uomo, con l’ingegneria genetica, agli organismi viventi. L’industria biotech ha ottenuto un cotone resistente ai parassiti e i parassiti si sono “evoluti” per resistere alle tossine di quel cotone.

Il protagonista di questa storia è una nuova forma del lepidottero Helicoverpa Zea – come racconta “Nature Biotechnology”. Secondo la rivista la popolazione del novello parassita è, per ora, limitatissima e tenuta sotto stretto controllo.

Coltivato fin dal 1996, il “cotone BT” deve il suo nome al Bacillus turingiensis, il batterio che produce la tossina dal quale viene estratto il gene poi inserito nel Dna della normale pianta di cotone per ottenere una variante resistente ai parassiti, tra cui l’Helicoverpa Zea. Gli insetti non riescono ad attaccare il cotone BT che si difende da loro rilasciando la tossina batterica. Risultati: raccolti migliori e minor uso di pesticidi che fanno male.

Parassita previsto

“Non c’e’ proprio alcun pericolo in tutto cio” – spiega l’esperto in biotecnologie Roberto Defez dell”Istituto di Genetica e Biofisica “A. Buzzati Traverso”, del CNR di Napoli – tanto piu’ che diversi gruppi di ricerca hanno trovato, ancora prima che comparisse, i rimedi a questo problema che era largamente previsto.

Infatti, spiega il ricercatore, Linda Gahan della Carolina State University e David Heckel dell’Universita di Melbourne, Australia, hanno appena chiesto la licenza di brevetto per un kit di controllo dei parassiti resistenti al cotone geneticamente modificato.

Quindi si sapeva che gli insetti avrebbero aggirato l’ostacolo, e si sapeva talmente tanto bene che le societa’ produttrici di semi ogm sono gia’ pronte a immettere sul mercato nuovi prodotti specifici.

E’ legittimo domandarsi se gli ogm, e soprattutto i brevetti che ne derivano, siano una soluzione per l’agricoltura o un generatore di nuovi bisogni e profitti.

Per limitare la popolazione del nuovo parassita le ditte che vendono sementi OGM impongono ai coltivatori di creare vicino ai campi ogm le cosiddette “zone rifugio”, appezzamenti di terreno con coltivazioni “cuscinetto” di cotone non Ogm. La presenza delle zone rifugio fa si che il parassita resistente al cotone BT non diventi predominante ma rimanga una specie minoritaria a fianco di parassiti normali.

Inoltre esistono gia’ nuove generazioni di piante di cotone ogm contenenti altre tossine cui i parassiti sono vulnerabili, per cui – per ora – non ci sarebbe nessun pericolo. 

Fonte: www.MolecularLab.it
(29/02/2008)

 

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